martedì 17 aprile 2012

Risposta del Governo e replica dell' On. Burtone sulla Manutenzione e messa in sicurezza dell'istituto di scuola primaria di Pomarico

Iniziative per la manutenzione e la messa in sicurezza dell'istituto di scuola primaria di Pomarico (Matera) - n. 3-02072

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Marco Rossi Doria, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Burtone n.3-02072, concernente iniziative per la manutenzione e la messa in sicurezza dell'istituto di scuola primaria di Pomarico (Matera) (vedi l'allegato A - Interpellanza e interrogazioni).

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Marco Rossi Doria, ha facoltà di rispondere.
MARCO ROSSI DORIA, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Signor Presidente, l'onorevole interrogante chiede di sapere quali iniziative e interventi il Ministero intenda adottare, nell'ambito delle proprie competenze, riguardo alle condizioni di sicurezza del plesso scolastico adibito a scuola primaria nel comune di Pomarico.
Della questione è stato interessato il competente ufficio scolastico regionale per la Basilicata il quale, dopo avere interessato anche il dirigente scolastico dell'istituto comprensivo «Spera», il comune di Pomarico e le altre autorità competenti, ha rappresentato quanto segue.
Il comune di Pomarico nel mese di settembre 2008, preso atto dei problemi di instabilità ed insicurezza dell'edificio scolastico adibito a scuola primaria, incaricava alcuni tecnici di compiere una verifica sismica del plesso, ai sensi delle ordinanze del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3274 del 2003, n. 3362 del 2004, e 3505 del 2006, del Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 5 marzo 2007 e della delibera della giunta regionale n. 609 del 2007 (Attuazione del II Programma temporale delle verifiche del patrimonio edilizio strategico e rilevante).
In ragione dell'esito di tali verifiche, il comune chiedeva ed otteneva dalla regione Basilicata un primo finanziamento di euro 40 mila, che veniva utilizzato per il consolidamento delle strutture in cemento armato dei locali refettorio e palestra. A fine lavori detti locali sono stati sottoposti a collaudo statico con esito positivo. Successivamente è stato impermeabilizzato il terrazzo di copertura dei servizi igienici al fine di eliminare le infiltrazioni di acque meteoriche verificatesi in tali locali.
Considerata l'ubicazione dell'edificio, ricadente a monte di una zona ad alto rischio idrogeologico classificata R4 dall'Autorità di bacino della Basilicata, il comune stesso, con nota n. 2830 del 18 maggio 2011, chiedeva al dipartimento infrastrutture, opere pubbliche e mobilità della regione un finanziamento di euro 600 mila per l'esecuzione dei lavori di adeguamento sismico e di consolidamento di tutto l'edificio. Detto finanziamento, necessario per eliminare alcune criticità strutturali evidenziate nella verifica sismica, non è stato ancora concesso.
In ogni caso, considerata la significativa vulnerabilità degli elementi non strutturali - parapetto, impianti, infissi e via di seguito - più volte segnalata dal dirigente scolastico, l'amministrazione comunale, con delibera della giunta comunale n. 10 del 27 febbraio 2012, approvava il progetto definitivo per la messa in sicurezza delle parti a rischio non strutturali, con lavori da eseguirsi in amministrazione diretta o in economia con fondi del bilancio del comune.
Per tali problematiche l'edificio scolastico è stato inserito nel secondo programma straordinario stralcio di interventi urgenti sul patrimonio scolastico, finalizzati alla riduzione del rischio connesso alla vulnerabilità degli elementi anche non strutturali, per l'importo complessivo di euro 180 mila.
Allo stato attuale l'edificio scolastico, così come si evince dalla nota del responsabile dell'ufficio tecnico comunale, non presenta pericoli immediati per gli alunni e comunque è costantemente monitorato.
Voglio aggiungere a titolo personale che, data la mia particolare sensibilità alla questione della sicurezza delle scuole, intendo chiedere ai nostri uffici della Basilicata di monitorare da vicino questa questione.
PRESIDENTE. L'onorevole Burtone ha facoltà di replicare.
GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE. Signor Presidente, ringrazio il sottosegretario per l'attenta analisi che ha fatto del problema della scuola di Pomarico, ma anche per l'ultimo impegno che ha voluto esprimere, di monitorare ciò che si è verificato e si verifica in quella comunità. Io torno su questa comunità, signor Presidente, anche perché già avevo posto al Governo un problema relativo complessivamente al territorio di Pomarico e allora il sottosegretario Misiti aveva predisposto un'ispezione e aveva attivato il capo della protezione civile perché si realizzasse un intervento complessivo in quella comunità, signor sottosegretario, che presenta questi problemi, seri dal punto di vista sismico e del territorio.
Con questa interrogazione invece ho voluto porre due questioni fondamentali: una è quella della scuola e più complessivamente c'è il tema del Mezzogiorno, perché in questo caso la scuola, signor sottosegretario, parlo per lei che è nato al sud ed ha questa particolare attenzione per le nostre comunità, è la metafora del Mezzogiorno. Infatti, la scuola di Pomarico è stata realizzata quando c'è stato il boom economico, quando in quel territorio della Val Basento fu scoperto il metano ed allora Enrico Mattei fece tantissimi interventi. Ora, dopo che quelle comunità hanno superato i problemi di arretratezza e avevano avviato un loro processo di sviluppo, quelle stesse comunità sono tornate indietro e la scuola, che prima era un modello di edilizia scolastica, è fatiscente e presenta quei problemi di impermeabilizzazione e soprattutto di rischio, perché, signor sottosegretario, parliamo di una scuola primaria e parliamo di una comunità che avrebbe bisogno di un intervento serio.
Lei ha qui dato delle cifre significative: ci vorrebbe un intervento di circa 600 mila euro per mettere a norma questa scuola. A me pare invece che dalla risposta - e in questo non posso che evidenziare una nota di insoddisfazione - non si evince che ci può essere un intervento. È vero, non abbiamo risorse: l'ultimo piano serio che venne fatto nella nostra comunità nazionale fu il piano Falcucci. Parliamo quindi di tanti, tanti anni fa. Ci sarebbe bisogno di intervento significativo. A me pare che si potrebbe cogliere l'esigenza per il Mezzogiorno, soprattutto con uno strumento che può non soltanto ridare dignità alle nostre strutture scolastiche, ma potrebbe essere significativo sul piano anche economico della ripresa lavorativa, perché lei ben sa, signor sottosegretario, che toccando l'edilizia, reintervenendo in questo caso nell'edilizia scolastica, si muoverebbero anche gli altri settori trainanti della vita economica. Tra l'altro solo il 18 per cento delle nostre scuole sono in sicurezza rispetto alle norme antisismiche.
Ho seguito una vicenda del comune dove sono nato, Militello in Val di Catania: anche lì ci sono questi problemi.
Le scuole, innanzitutto del Mezzogiorno, hanno questo serio rischio: associano i problemi dal punto di vista delle norme antisismiche alla fatiscenza di alcuni ambienti, che non sono idonei ad una scuola che invece è fondamentale per formare le giovani generazioni (signor sottosegretario, so in questo di trovare la sua sensibilità) e i cittadini del domani.
I comuni non possono neppure utilizzare le risorse che hanno. Noi abbiamo fatto un appello e reiteriamo questa nostra proposta di allentare il Patto di stabilità, perché i comuni potrebbero fare qualcosa ma non sono in grado.
Infine - concludo - la proposta che noi facciamo è che si utilizzino i fondi FAS. Invece di pagare le multe per le quote latte, così come nel passato qualche Governo ha fatto, si utilizzino finalizzandole a questo obiettivo, alle scuole innanzitutto del Mezzogiorno. Credo di trovare nel sottosegretario un interlocutore. Spero e mi auguro che si faccia di più per le nostre comunità meridionali, in modo particolare nel comparto della scuola.

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